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La Targa Florio

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La Targa Florio è stata creata ed organizzata nel 1906 da Vincenzo Florio , un palermitano di ricca famiglia molto affascinato dalle automobili , nuovo mezzo di locomozione in costante crescita nell’inizio del secolo scorso  .  La corsa è stata disputata 61 volte  dal 1906 al 1977 eccetto gli anni  delle due guerre mondiali , ed ha sempre avuto come teatro , le strette e tortuose strade siciliane delle Madonie  ( catena montuosa in provincia di Palermo).    Solo in pochissime occasioni la gara è stata abbinata al Giro di Sicilia quindi al periplo dell’isola, ed inoltre  dal 1937 al 1940  si è disputata in un circuito cittadino a Palermo nel parco della Favorita.

Le enormi difficoltà che incontravano i piloti nel tracciato , fecero entrare questa gara nella leggenda ;  soltanto pochissimi riuscivano a completare il percorso  e le case costruttrici ne facevano un motivo di vanto mettendo in risalto le prestazioni delle macchine  in un circuito  off limits  come quello siciliano .

Vincenzo Florio sosteneva che la sua gara era   “la più lenta del mondo “ e che la peculiarità era dovuta soltanto all’asprezza del tracciato , ma anche questa  manifestazione negli anni , ha dovuto fare i conti con gli incidenti mortali : Giulio Masetti nel 1926 e Fulvio Tandoi nel 1971  persero la vita . Fu proprio la macchina di Masetti  (contrassegnata con il numero 13)   che dopo l’incidente , creò la consuetudine in Italia ed all’estero di non assegnare più questo numero alle autovetture in gara .

Per la prima volta nel 1955 e negli anni che vanno dal  1958 al  1973,  la Targa Florio fece parte delle gare  titolate ai fini  dei campionati Europei e Mondiali per vetture Sport e Gran Turismo , ma dopo l’edizione  del 1973 in seguito a numerosi incidenti la gara fu esclusa dal circuito delle grandi prove internazionali . Era iniziata la fine di questa leggendaria manifestazione sportiva  , fine che si concretizzava nel 1977  quando in occasione della 61° edizione  il pilota Gabriele Ciuti  con la sua Osella-BMW usciva di pista travolgendo gli spettatori e provocando due morti e tre feriti gravissimi. Nel 1978 la gara  veniva trasformata in Rally Targa Florio perdendo definitivamente il fascino che l’aveva contrassegnata per decenni .

Oggi della Targa Florio è rimasto il Museo Vincenzo Florio a Cerda  (PA) ubicato negli ex locali del Motel Aurim che ospitava i piloti . L’ingresso è libero  e aperto tutti i giorni  . In esso sono consultabili libri, giornali ,  classifiche ,  fotografie  e cimeli  che ricordano (con tanta nostalgia) la mitica gara siciliana .

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